La Striscia del Giorno

La Striscia del Giorno
Are U sure?!

lunedì 29 settembre 2008

Il dittatore dello stato libero di Bananas

Come ogni lunedi', ecco il risultato del sondaggio sulle imprese del nostro eroe preferito!
Cosi' votaste:

Intervento in studio del nipote e della sorella! 0 (0%)
Carlo che fa di tutto per piangere all'intervento in studio del nipote e della sorella! 0 (0%)
La ceretta ai baffi durante la prova del fuoco! 3 (42%)
L'esclusione dalla prova di abilita' 0 (0%)
L'esclusione dai NIP per fare da ambasciatore ai VIP! 1 (14%)
"Simo in questa posizione ingrata mi sembra di fare la cacca!" 2 (28%)
I litigi con la pazza studentessa isterica! 0 (0%)
A me mi piacciono i calzettoni a strissie... 0 (0%)
La madre infoiata dell'infermiera, momento piu' trash in assoluto in studio. 0 (0%)
La congiuntivite di Flavia Vento 0 (0%)
Nooo! Meglio le treccine di Lusssuria... 0 (0%)
L'inquadratura finale alla straniera in studio esclusa lunedi scorso. Ma ve n'eravate accorti che c'era??? 0 (0%)
La confessione dell'adorato nipote alla gnoma pazzoide "ha la mia comprensione...Carlo sa essere PETULANTE" 0 (0%)
La confessione dell'autoeliminato. Ha la sindrome del dottor jekyll e mister hyde o dell'incredibile Hulk? 0 (0%)
"Carlo dovresti essere contento che vai dai VIP!"...."Secondo me mi mandano via anche da li'..." 1 (14%)
Giurato: "Non ho capito...". Pacche sulle spalle. 0 (0%)


E stasera? Cosa fara'? Cosa dira'?
Quali altre perle rare ci regalera' per il prossimo sondaggio?
Pronti?
Vai Carlo!!

venerdì 26 settembre 2008

Sembrava una persona così a modo

Ecco qualcosa che non avremmo mai voluto sapere:

La fama di Carlo...

...si estende fino agli Apennini!!
Scena mattiniera odierna in quel del Gran Sasso.
I personaggi tra cui si svolge il dialogo: la sottoscritta che torna in superficie dopo il tour in galleria (Io), l'autista del LNGS shuttle (A), il casellante all'uscita autostradale di Assergi (C).

A: Che guardi? ah...l'isola dei famosi...
C: Si, eh...a quest'ora...

....penso, lo dico? non lo dico. lo dico?
Lo dico!

E io dissi: uno è nostro! dal dipartimento di Bologna!
E C disse: Ma chi?
E io dissi: quello biondo dai famosi!
E C disse: Ma chi, il BIDELLO??!!!
E io dissi: Si lui! E' del nostro dipartimento a Bologna!
E C disse: ...ma sta un po' ricchione?

....... ..... .... che dire...

In tutto ciò la faccia di A: siete scemi?

Eh beh!!

Comunque, magari d'ora in poi sono 2 voti in più per Carlo!

giovedì 25 settembre 2008

English lesson

The italian man who went to malta:

NIP->VIP Ferrucc!!

Un'altra mitica impresa del nostro eroe imbucato!
Addirittura al tg!!!

Quale sarà la prossima mirabile impresa?

mercoledì 24 settembre 2008

slacker uprising

Da ieri che si puo' già scaricare "free" il nuovo video di Michael Moore
(che parla dell'elezioni presidenziali in USA),
forse è una buona idea per farci una pausa della bomba mediatica
chiamata carlo


lunedì 22 settembre 2008

Il dittatore dello stato libero di Bananas

Ecco come avete votato dopo le performance dei nostri beniamini al loro arrivo all'isola lunedi' scorso!
L'albero della pipi'
0 (0%)
Io qui non ci capisco un marone
13 (54%)
Inquadratura delle treccine
4 (16%)
Sgrat Sgrat (ovvero: aggiustamento del pacco)
1 (4%)
Lusssssuria che si fa bruciare vivo per una ceretta
0 (0%)
Videoclip girato in dip (con scena western)
0 (0%)
Motivazione dell'eliminazione: in quanto madre di famiglia irresponsabile
0 (0%)
Il mio momento preferito deve ancora avvenire, consiste nell'eliminazione fisica di Giurato
0 (0%)
Giucas Casella che quasi affoga
0 (0%)
"C'e' il BIDELLO Carlo?" "Custooode Simoooo"
6 (25%)

La finezza ha vinto per acclamazione popolare! Neanche da dire che si va al ballottaggio, gia' al primo turno una marea di voti!
E stasera? Cosa dira'? Cosa fara'?
Ma soprattutto: sara' nominato?
Pronti a votare?
Wikimiky si e' iscritto e vota sia via internet che per sms! Ci tiene proprio che Carlo resti sull'isola...

Orgoglio della bolognesita', vai Carlo sei tutti noi! Facci sognare!

Si continua...

Da Repubblica odierna:

Il grido d'accusa dello scrittore dopo la strage di Castel Volturno
"Davvero pensate che nulla di ciò che accade dipenda dal vostro impegno?"

Saviano, lettera a Gomorra
tra killer e omertà

di ROBERTO SAVIANO

I RESPONSABILI hanno dei nomi. Hanno dei volti. Hanno persino un'anima. O forse no. Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino, Pietro Vargas stanno portando avanti una strategia militare violentissima. Sono autorizzati dal boss latitante Michele Zagaria e si nascondono intorno a Lago Patria. Tra di loro si sentiranno combattenti solitari, guerrieri che cercano di farla pagare a tutti, ultimi vendicatori di una delle più sventurate e feroci terre d'Europa. Se la racconteranno così.

Ma Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino e Pietro Vargas sono vigliacchi, in realtà: assassini senza alcun tipo di abilità militare. Per ammazzare svuotano caricatori all'impazzata, per caricarsi si strafanno di cocaina e si gonfiano di Fernet Branca e vodka. Sparano a persone disarmate, colte all'improvviso o prese alle spalle. Non si sono mai confrontati con altri uomini armati. Dinnanzi a questi tremerebbero, e invece si sentono forti e sicuri uccidendo inermi, spesso anziani o ragazzi giovani. Ingannandoli e prendendoli alle spalle.

E io mi chiedo: nella vostra terra, nella nostra terra sono ormai mesi e mesi che un manipolo di killer si aggira indisturbato massacrando soprattutto persone innocenti. Cinque, sei persone, sempre le stesse. Com'è possibile? Mi chiedo: ma questa terra come si vede, come si rappresenta a se stessa, come si immagina? Come ve la immaginate voi la vostra terra, il vostro paese? Come vi sentite quando andate al lavoro, passeggiate, fate l'amore? Vi ponete il problema, o vi basta dire, "così è sempre stato e sempre sarà così"?

Davvero vi basta credere che nulla di ciò che accade dipende dal vostro impegno o dalla vostra indignazione? Che in fondo tutti hanno di che campare e quindi tanto vale vivere la propria vita quotidiana e nient'altro. Vi bastano queste risposte per farvi andare avanti? Vi basta dire "non faccio niente di male, sono una persona onesta" per farvi sentire innocenti? Lasciarvi passare le notizie sulla pelle e sull'anima. Tanto è sempre stato così, o no? O delegare ad associazioni, chiesa, militanti, giornalisti e altri il compito di denunciare vi rende tranquilli? Di una tranquillità che vi fa andare a letto magari non felici ma in pace? Vi basta veramente?

Questo gruppo di fuoco ha ucciso soprattutto innocenti. In qualsiasi altro paese la libertà d'azione di un simile branco di assassini avrebbe generato dibattiti, scontri politici, riflessioni. Invece qui si tratta solo di crimini connaturati a un territorio considerato una delle province del buco del culo d'Italia. E quindi gli inquirenti, i carabinieri e poliziotti, i quattro cronisti che seguono le vicende, restano soli. Neanche chi nel resto del paese legge un giornale, sa che questi killer usano sempre la stessa strategia: si fingono poliziotti. Hanno lampeggiante e paletta, dicono di essere della Dia o di dover fare un controllo di documenti. Ricorrono a un trucco da due soldi per ammazzare con più facilità. E vivono come bestie: tra masserie di bufale, case di periferia, garage.

Hanno ucciso sedici persone. La mattanza comincia il 2 maggio verso le sei del mattino in una masseria di bufale a Cancello Arnone. Ammazzano il padre del pentito Domenico Bidognetti, cugino ed ex fedelissimo di Cicciotto e' mezzanotte.

Umberto Bidognetti aveva 69 anni e in genere era accompagnato pure dal figlio di Mimì, che giusto quella mattina non era riuscito a tirarsi su dal letto per aiutare il nonno. Il 15 maggio uccidono a Baia Verde, frazione di Castel Volturno, il sessantacinquenne Domenico Noviello, titolare di una scuola guida. Domenico Noviello si era opposto al racket otto anni prima. Era stato sotto scorta, ma poi il ciclo di protezione era finito. Non sapeva di essere nel mirino, non se l'aspettava. Gli scaricano addosso 20 colpi mentre con la sua Panda sta andando a fare una sosta al bar prima di aprire l'autoscuola. La sua esecuzione era anche un messaggio alla Polizia che stava per celebrare la sua festa proprio a Casal di Principe, tre giorni dopo, e ancor più una chiara dichiarazione: può passare quasi un decennio ma i Casalesi non dimenticano.

Prima ancora, il 13 maggio, distruggono con un incendio la fabbrica di materassi di Pietro Russo a Santa Maria Capua Vetere. È l'unico dei loro bersagli ad avere una scorta. Perché è stato l'unico che, con Tano Grasso, tentò di organizzare un fronte contro il racket in terra casalese. Poi, il 30 maggio, a Villaricca colpiscono alla pancia Francesca Carrino, una ragazza, venticinque anni, nipote di Anna Carrino, la ex compagna di Francesco Bidognetti, pentita. Era in casa con la madre e con la nonna, ma era stata lei ad aprire la porta ai killer che si spacciavano per agenti della Dia.

Non passa nemmeno un giorno che a Casal di Principe, mentre dopo pranzo sta per andare al "Roxy bar", uccidono Michele Orsi, imprenditore dei rifiuti vicino al clan che, arrestato l'anno prima, aveva cominciato a collaborare con la magistratura svelando gli intrighi rifiuti-politica-camorra. È un omicidio eccellente che fa clamore, solleva polemiche, fa alzare la voce ai rappresentanti dello Stato. Ma non fa fermare i killer.

L'11 luglio uccidono al Lido "La Fiorente" di Varcaturo Raffaele Granata, 70 anni, gestore dello stabilimento balneare e padre del sindaco di Calvizzano. Anche lui paga per non avere anni prima ceduto alle volontà del clan. Il 4 agosto massacrano a Castel Volturno Ziber Dani e Arthur Kazani che stavano seduti ai tavoli all'aperto del "Bar Kubana" e, probabilmente, il 21 agosto Ramis Doda, venticinque anni, davanti al "Bar Freedom" di San Marcellino. Le vittime sono albanesi che arrotondavano con lo spaccio, ma avevano il permesso di soggiorno e lavoravano nei cantieri come muratori e imbianchini.

Poi il 18 agosto aprono un fuoco indiscriminato contro la villetta di Teddy Egonwman, presidente dei nigeriani in Campania, che si batte da anni contro la prostituzione delle sue connazionali, ferendo gravemente lui, sua moglie Alice e altri tre amici.

Tornano a San Marcellino il 12 settembre per uccidere Antonio Ciardullo ed Ernesto Fabozzi, massacrati mentre stavano facendo manutenzione ai camion della ditta di trasporti di cui il primo era titolare. Anche lui non aveva obbedito, e chi gli era accanto è stato ucciso perché testimone.

Infine, il 18 settembre, trivellano prima Antonio Celiento, titolare di una sala giochi a Baia Verde, e un quarto d'ora dopo aprono un fuoco di 130 proiettili di pistole e kalashnikov contro gli africani riuniti dentro e davanti la sartoria "Ob Ob Exotic Fashion" di Castel Volturno. Muoiono Samuel Kwaku, 26 anni, e Alaj Ababa, del Togo; Cristopher Adams e Alex Geemes, 28 anni, liberiani; Kwame Yulius Francis, 31 anni, e Eric Yeboah, 25, ghanesi, mentre viene ricoverato con ferite gravi Joseph Ayimbora, 34 anni, anche lui del Ghana. Solo uno o due di loro avevano forse a che fare con la droga, gli altri erano lì per caso, lavoravano duro nei cantieri o dove capitava, e pure nella sartoria.

Sedici vittime in meno di sei mesi. Qualsiasi paese democratico con una situazione del genere avrebbe vacillato. Qui da noi, nonostante tutto, neanche se n'è parlato. Neanche si era a conoscenza da Roma in su di questa scia di sangue e di questo terrorismo, che non parla arabo, che non ha stelle a cinque punte, ma comanda e domina senza contrasto.

Ammazzano chiunque si opponga. Ammazzano chiunque capiti sotto tiro, senza riguardi per nessuno. La lista dei morti potrebbe essere più lunga, molto più lunga. E per tutti questi mesi nessuno ha informato l'opinione pubblica che girava questa "paranza di fuoco". Paranza, come le barche che escono a pescare insieme in alto mare. Nessuno ne ha rivelato i nomi sino a quando non hanno fatto strage a Castel Volturno.

Ma sono sempre gli stessi, usano sempre le stesse armi, anche se cercano di modificarle per trarre in inganno la scientifica, segno che ne hanno a disposizione poche. Non entrano in contatto con le famiglie, stanno rigorosamente fra di loro. Ogni tanto qualcuno li intravede nei bar di qualche paesone, dove si fermano per riempirsi d'alcol. E da sei mesi nessuno riesce ad acciuffarli.

Castel Volturno, territorio dove è avvenuta la maggior parte dei delitti, non è un luogo qualsiasi. Non è un quartiere degradato, un ghetto per reietti e sfruttati come se ne possono trovare anche altrove, anche se ormai certe sue zone somigliano più alle hometown dell'Africa che al luogo di turismo balneare per il quale erano state costruite le sue villette. Castel Volturno è il luogo dove i Coppola edificarono la più grande cittadella abusiva del mondo, il celebre Villaggio Coppola.

Ottocentosessantatremila metri quadrati occupati col cemento. Che abusivamente presero il posto di una delle più grandi pinete marittime del Mediterraneo. Abusivo l'ospedale, abusiva la caserma dei carabinieri, abusive le poste. Tutto abusivo. Ci andarono ad abitare le famiglie dei soldati della Nato. Quando se ne andarono, il territorio cadde nell'abbandono più totale e divenne tutto feudo di Francesco Bidognetti e al tempo stesso territorio della mafia nigeriana.

I nigeriani hanno una mafia potente con la quale ai Casalesi conveniva allearsi, il loro paese è diventato uno snodo nel traffico internazionale di cocaina e le organizzazioni nigeriane sono potentissime, capaci di investire soprattutto nei money transfer, i punti attraverso i quali tutti gli immigrati del mondo inviano i soldi a casa. Attraverso questi, i nigeriani controllano soldi e persone. Da Castel Volturno transita la coca africana diretta soprattutto in Inghilterra. Le tasse sul traffico che quindi il clan impone non sono soltanto il pizzo sullo spaccio al minuto, ma accordi di una sorta di joint venture. Ora però i nigeriani sono potenti, potentissimi. Così come lo è la mafia albanese, con la quale i Casalesi sono in affari.

E il clan si sta slabbrando, teme di non essere più riconosciuto come chi comanda per primo e per ultimo sul territorio. Ed ecco che nei vuoti si insinuano gli uomini della paranza. Uccidono dei pesci piccoli albanesi come azione dimostrativa, fanno strage di africani - e fra questi nessuno viene dalla Nigeria - colpiscono gli ultimi anelli della catena di gerarchie etniche e criminali. Muoiono ragazzi onesti, ma come sempre, in questa terra, per morire non dev'esserci una ragione. E basta poco per essere diffamati.

I ragazzi africani uccisi erano immediatamente tutti "trafficanti" come furono "camorristi" Giuseppe Rovescio e Vincenzo Natale, ammazzati a Villa Literno il 23 settembre 2003 perché erano fermi a prendere una birra vicino a Francesco Galoppo, affiliato del clan Bidognetti. Anche loro furono subito battezzati come criminali.

Non è la prima volta che si compie da quelle parti una mattanza di immigrati. Nel 1990 Augusto La Torre, boss di Mondragone, partì con i suoi fedelissimi alla volta di un bar che, pur gestito da italiani, era diventato un punto di incontro per lo spaccio degli africani. Tutto avveniva sempre lungo la statale Domitiana, a Pescopagano, pochi chilometri a nord di Castel Volturno, però già in territorio mondragonese. Uccisero sei persone, fra cui il gestore, e ne ferirono molte altre. Anche quello era stato il culmine di una serie di azioni contro gli stranieri, ma i Casalesi che pure approvavano le intimidazioni non gradirono la strage. La Torre dovette incassare critiche pesanti da parte di Francesco "Sandokan" Schiavone. Ma ora i tempi sono cambiati e permettono di lasciar esercitare una violenza indiscriminata a un gruppo di cocainomani armati.

Chiedo di nuovo alla mia terra che immagine abbia di sé. Lo chiedo anche a tutte quelle associazioni di donne e uomini che in grande silenzio qui lavorano e si impegnano. A quei pochi politici che riescono a rimanere credibili, che resistono alle tentazioni della collusione o della rinuncia a combattere il potere dei clan. A tutti coloro che fanno bene il loro lavoro, a tutti coloro che cercano di vivere onestamente, come in qualsiasi altra parte del mondo. A tutte queste persone. Che sono sempre di più, ma sono sempre più sole.

Come vi immaginate questa terra? Se è vero, come disse Danilo Dolci, che ciascuno cresce solo se è sognato, voi come ve li sognate questi luoghi? Non c'è stata mai così tanta attenzione rivolta alle vostre terre e quel che vi è avvenuto e vi avviene. Eppure non sembra cambiato molto. I due boss che comandano continuano a comandare e ad essere liberi. Antonio Iovine e Michele Zagaria. Dodici anni di latitanza. Anche di loro si sa dove sono. Il primo è a San Cipriano d'Aversa, il secondo a Casapesenna. In un territorio grande come un fazzoletto di terra, possibile che non si riesca a scovarli?

È storia antica quella dei latitanti ricercati in tutto il mondo e poi trovati proprio a casa loro. Ma è storia nuova che ormai ne abbiano parlato più e più volte giornali e tv, che politici di ogni colore abbiano promesso che li faranno arrestare. Ma intanto il tempo passa e nulla accade. E sono lì. Passeggiano, parlano, incontrano persone.

Ho visto che nella mia terra sono comparse scritte contro di me. Saviano merda. Saviano verme. E un'enorme bara con il mio nome. E poi insulti, continue denigrazioni a partire dalla più ricorrente e banale: "Quello s'è fatto i soldi". Col mio lavoro di scrittore adesso riesco a vivere e, per fortuna, pagarmi gli avvocati. E loro? Loro che comandano imperi economici e si fanno costruire ville faraoniche in paesi dove non ci sono nemmeno le strade asfaltate?

Loro che per lo smaltimento di rifiuti tossici sono riusciti in una sola operazione a incassare sino a 500 milioni di euro e hanno imbottito la nostra terra di veleni al punto tale di far lievitare fino al 24% certi tumori, e le malformazioni congenite fino all'84% per cento? Soldi veri che generano, secondo l'Osservatorio epidemiologico campano, una media di 7.172,5 morti per tumore all'anno in Campania. E ad arricchirsi sulle disgrazie di questa terra sarei io con le mie parole, o i carabinieri e i magistrati, i cronisti e tutti gli altri che con libri o film o in ogni altro modo continuano a denunciare? Com'è possibile che si crei un tale capovolgimento di prospettive? Com'è possibile che anche persone oneste si uniscano a questo coro? Pur conoscendo la mia terra, di fronte a tutto questo io rimango incredulo e sgomento e anche ferito al punto che fatico a trovare la mia voce.

Perché il dolore porta ad ammutolire, perché l'ostilità porta a non sapere a chi parlare. E allora a chi devo rivolgermi, che cosa dico? Come faccio a dire alla mia terra di smettere di essere schiacciata tra l'arroganza dei forti e la codardia dei deboli? Oggi qui in questa stanza dove sono, ospite di chi mi protegge, è il mio compleanno. Penso a tutti i compleanni passati così, da quando ho la scorta, un po' nervoso, un po' triste e soprattutto solo.

Penso che non potrò mai più passarne uno normale nella mia terra, che non potrò mai più metterci piede. Rimpiango come un malato senza speranze tutti i compleanni trascurati, snobbati perché è solo una data qualsiasi, e un altro anno ce ne sarà uno uguale. Ormai si è aperta una voragine nel tempo e nello spazio, una ferita che non potrà mai rimarginarsi. E penso pure e soprattutto a chi vive la mia stessa condizione e non ha come me il privilegio di scriverne e parlare a molti.

Penso ad altri amici sotto scorta, Raffaele, Rosaria, Lirio, Tano, penso a Carmelina, la maestra di Mondragone che aveva denunciato il killer di un camorrista e che da allora vive sotto protezione, lontana, sola. Lasciata dal fidanzato che doveva sposare, giudicata dagli amici che si sentono schiacciati dal suo coraggio e dalla loro mediocrità. Perché non c'era stata solidarietà per il suo gesto, anzi, ci sono state critiche e abbandono. Lei ha solo seguito un richiamo della sua coscienza e ha dovuto barcamenarsi con il magro stipendio che le dà lo stato.

Cos'ha fatto Carmelina, cos'hanno fatto altri come lei per avere la vita distrutta e sradicata, mentre i boss latitanti continuano a poter vivere protetti e rispettati nelle loro terre? E chiedo alla mia terra: che cosa ci rimane? Ditemelo. Galleggiare? Far finta di niente? Calpestare scale di ospedali lavate da cooperative di pulizie loro, ricevere nei serbatoi la benzina spillata da pompe di benzina loro? Vivere in case costruite da loro, bere il caffè della marca imposta da loro (ogni marca di caffè per essere venduta nei bar deve avere l'autorizzazione dei clan), cucinare nelle loro pentole (il clan Tavoletta gestiva produzione e vendita delle marche più prestigiose di pentole)?

Mangiare il loro pane, la loro mozzarella, i loro ortaggi? Votare i loro politici che riescono, come dichiarano i pentiti, ad arrivare alle più alte cariche nazionali? Lavorare nei loro centri commerciali, costruiti per creare posti di lavoro e sudditanza dovuta al posto di lavoro, ma intanto non c'è perdita, perché gran parte dei negozi sono loro? Siete fieri di vivere nel territorio con i più grandi centri commerciali del mondo e insieme uno dei più alti tassi di povertà? Passare il tempo nei locali gestiti o autorizzati da loro? Sedervi al bar vicino ai loro figli, i figli dei loro avvocati, dei loro colletti bianchi? E trovarli simpatici e innocenti, tutto sommato persone gradevoli, perché loro in fondo sono solo ragazzi, che colpa hanno dei loro padri.

E infatti non si tratta di stabilire colpe, ma di smettere di accettare e di subire sempre, smettere di pensare che almeno c'è ordine, che almeno c'è lavoro, e che basta non grattare, non alzare il velo, continuare ad andare avanti per la propria strada. Che basta fare questo e nella nostra terra si è già nel migliore dei mondi possibili, o magari no, ma nell'unico mondo possibile sicuramente.

Quanto ancora dobbiamo aspettare? Quanto ancora dobbiamo vedere i migliori emigrare e i rassegnati rimanere? Siete davvero sicuri che vada bene così? Che le serate che passate a corteggiarvi, a ridere, a litigare, a maledire il puzzo dei rifiuti bruciati, a scambiarvi quattro chiacchiere, possano bastare? Voi volete una vita semplice, normale, fatta di piccole cose, mentre intorno a voi c'è una guerra vera, mentre chi non subisce e denuncia e parla perde ogni cosa. Come abbiamo fatto a divenire così ciechi? Così asserviti e rassegnati, così piegati? Come è possibile che solo gli ultimi degli ultimi, gli africani di Castel Volturno che subiscono lo sfruttamento e la violenza dei clan italiani e di altri africani, abbiano saputo una volta tirare fuori più rabbia che paura e rassegnazione? Non posso credere che un sud così ricco di talenti e forze possa davvero accontentarsi solo di questo.

La Calabria ha il Pil più basso d'Italia ma "Cosa Nuova", ossia la ?ndrangheta, fattura quanto e più di una intera manovra finanziaria italiana. Alitalia sarà in crisi, ma a Grazzanise, in un territorio marcio di camorra, si sta per costruire il più grande aeroporto italiano, il più vasto del Mediterraneo. Una terra condannata a far circolare enormi capitali senza avere uno straccio di sviluppo vero, e invece ha danaro, profitto, cemento che ha il sapore del saccheggio, non della crescita.

Non posso credere che riescano a resistere soltanto pochi individui eccezionali. Che la denuncia sia ormai solo il compito dei pochi singoli, preti, maestri, medici, i pochi politici onesti e gruppi che interpretano il ruolo della società civile. E il resto? Gli altri se ne stanno buoni e zitti, tramortiti dalla paura? La paura. L'alibi maggiore. Fa sentire tutti a posto perché è in suo nome che si tutelano la famiglia, gli affetti, la propria vita innocente, il proprio sacrosanto diritto a viverla e costruirla.

Ma non avere più paura non sarebbe difficile. Basterebbe agire, ma non da soli. La paura va a braccetto con l'isolamento. Ogni volta che qualcuno si tira indietro crea altra paura, che crea ancora altra paura, in un crescendo esponenziale che immobilizza, erode, lentamente manda in rovina.

"Si può edificare la felicità del mondo sulle spalle di un unico bambino maltrattato?", domanda Ivan Karamazov a suo fratello Aljo?a. Ma voi non volete un mondo perfetto, volete solo una vita tranquilla e semplice, una quotidianità accettabile, il calore di una famiglia. Accontentarvi di questo pensate che vi metta al riparo da ansie e dolori. E forse ci riuscite, riuscite a trovare una dimensione in cui trovate serenità. Ma a che prezzo?

Se i vostri figli dovessero nascere malati o ammalarsi, se un'altra volta dovreste rivolgervi a un politico che in cambio di un voto vi darà un lavoro senza il quale anche i vostri piccoli sogni e progetti finirebbero nel vuoto, quando faticherete ad ottenere un mutuo per la vostra casa mentre i direttori delle stesse banche saranno sempre disponibili con chi comanda, quando vedrete tutto questo forse vi renderete conto che non c'è riparo, che non esiste nessun ambito protetto, e che l'atteggiamento che pensavate realistico e saggiamente disincantato vi ha appestato l'anima di un risentimento e rancore che toglie ogni gusto alla vostra vita.

Perché se tutto ciò è triste la cosa ancora più triste è l'abitudine. Abituarsi che non ci sia null'altro da fare che rassegnarsi, arrangiarsi o andare via. Chiedo alla mia terra se riesce ancora ad immaginare di poter scegliere. Le chiedo se è in grado di compiere almeno quel primo gesto di libertà che sta nel riuscire a pensarsi diversa, pensarsi libera. Non rassegnarsi ad accettare come un destino naturale quel che è invece opera degli uomini.

Quegli uomini possono strapparti alla tua terra e al tuo passato, portarti via la serenità, impedirti di trovare una casa, scriverti insulti sulle pareti del tuo paese, possono fare il deserto intorno a te. Ma non possono estirpare quel che resta una certezza e, per questo, rimane pure una speranza. Che non è giusto, non è per niente naturale, far sottostare un territorio al dominio della violenza e dello sfruttamento senza limiti. E che non deve andare avanti così perché così è sempre stato. Anche perché non è vero che tutto è sempre uguale, ma è sempre peggio.

Perché la devastazione cresce proporzionalmente con i loro affari, perché è irreversibile come la terra una volta per tutte appestata, perché non conosce limiti. Perché là fuori si aggirano sei killer abbrutiti e strafatti, con licenza di uccidere e non mandato, che non si fermano di fronte a nessuno. Perché sono loro l'immagine e somiglianza di ciò che regna oggi su queste terre e di quel che le attende domani, dopodomani, nel futuro. Bisogna trovare la forza di cambiare. Ora, o mai più.

Copyright 2008
by Roberto Saviano
Published by arrangement
of Roberto Santachiara
Literary Agency

(22 settembre 2008)

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(Aggiungo come al solito un piccolo Tiramisu' finale!)

Non c'è male....

venerdì 19 settembre 2008

Il testo

Algorithm March

Arugorizumu Koushin (アルゴリズム こうしん)


Take one step forward and reach forward
Ippo susande maenarae

Take one step forward and you're a better person
Ippo susande eraihito

Turn around and bow to the person
Hikkurikaete pekorinko

Walk sideways and look around
Yoko ni aruite kyorokyoro

Wait a little here and do a wide swim
Chotto kokorade hiraoyogi

Kneel for a bit and pick up a chestnut
Chotto shangande kurihiroi

We'll put air in it "woosh woosh"
Kuuki iremasu shuu shuu

The air is inside "pyuu pyuu"
Kuuki ga haitte pyuu pyuu


Ora non avete scusanti... Pitagora Ferrucc team, dovete farla!!


giovedì 18 settembre 2008

Uffa

...Ahime'.


(Tiriamoci su)

L'orgoglio della bolognesita'

E se questo non e' volervi bene... Per quanti non sono riusciti a vederlo, per quanti lo vogliono rivedere (a questi faccio i complimenti per il coraggio), dopo lungo lavoro e fatica, montaggio eseguito per mostrarvelo in tutto il suo splendore!



Post Scriptum all'attenzione di Carlo e Miky: ma chi sonoooo!!!! 1 per me, 0 per voi! Uahahahah! Avete fallito laddove io ho trionfato! Ne avete di strada da fare...
Evviva me.
Il vostro turno per ridere arrivera' quando mi sbatteranno in gattabuia dopo aver perso il processo contro la rai.

Pitagora Suicci

Confermo: guardarli è come una droga.

Se riuscite a organizzare a Bologna la "Marcia Pitagora Suicci", ovviamente cantata in giappo, siete dei grandi:



Aspetto il vostro video su Gertry.

mercoledì 17 settembre 2008

Adesso che gli animi si sono un po' rafreddati...

...dal fervore che un programma eccelso come l'isola-dei-famosi-6-2008-honduras-stiamo-arrivando scatena, posso mostrarvi una recente scoperta.
Anche questa accende gli animi, breve introduzione al video:
Ferrucc e' scatenato (mannaggiaamme' la volta che gli ho mostrato i video...mi ritrovero' casa, home sweet home, tutta sottosopra), vuole partecipare alla gara (e' una gara, poi capirete).
Lorenz ovviamente invece di rendersi utile in un qualche modo, invece di entrare in squadra, invece di puntare all'onore e alla gloria, sceglie la strada dell'impassibilita' (strano), ma ha concesso supporto morale. Confido nel suo amore per Ferrucc per fargli cambiare idea (e cosi' maaaagari ci da' le chiavi del lab).
Miky anche se non vuole entrare in squadra sara' costretto a prestarci la macchina infernale che hanno montato dai microscopi.
Carlito mi aiutera' a costringere Miky.
Io, ci metto come idea personale l'utilizzo di ventose.

Per il resto: sono aperte le iscrizioni, chi vuole entrare nel team?
Inoltre: si accettano idee, che verranno vagliate dalla commissione, se valide, attueremo.

Ma bando alle ciance, passiamo al dunque.
Ah, prima di partire, mi raccomando l'audio, e' fondamentale!
Io potrei restare ORE a guardarne in modo ebete:



Spremete le meningi!!!
Vi informo che esiste anche un balletto. Di 6 persone. 4 donne e 2 uomini. Quindi potremmo studiare una coreografia anche noi.

Pooooi: Ferrucc!! Hai dei predecessori! Occhio che contro questi e' dura!
Italian Pitagora Suicchi!!



Nota Culturale: Il nome deriva da: Pitagorian Switchies. In giappo diventa cosi'.

Controindicazioni: La canzoncina non ve la toglie piu' dalla testa nessuno.

martedì 16 settembre 2008

Io l'ho visto....

ALLUCINANTE!!!
(suona libero)
Pronto?
Carlo?
Pronto?
E' Carlo?
Sì, sono io
Carlo Capponi
Carlo Capponi, sì sono io.
E allora ciao Carlo, sono Tiziana dell'isola
Tiziana, …dell'isola. Si?
Non hai cap… pronto? Sono l'autore dell'Isola dei famosi
Sei tu?
Pronto?
eh Pronto!
Ma hai capito chi sono?
No. Non ho capito chi sei? Sei… Tiziana.
Ci siamo visti l'altro giorno.
Ci siamo visti l'altro giorno, vicino alla macchinetta del caffè…sei la psicologa?
No io non ero la psicologa. Io sono l'autore.
Io non è che mi ricordo tutti i concorrenti e i personaggi, so che (parole non riconoscibili)
Aspetta Carlo, non ti sento bene.
Aspetta. Aspetta un attimo, hai ragione perché sono dentro al cantiere con gli operai, aspetta…
Ah ecco!
Sto uscendo dagli operai qui nella struttura di Psicologia.
Ah ecco
Dimmi dimmi.
No ci siamo visti sia al provino
Si!
No? Che mi hai parlato del tuo viaggio in Russia delle cipolle.
Si è vero, ero io, si si. Perché ti ho detto che sono patafisico.
Si
Si
Ehmm e poi ci siamo rivisti l'altro giorno…
Si che tu eri vicino alle macchinette del caffè con dei signori.
Esatto!
Oh che io ti ho detto. Ciao Tiziana che c'era un'altra signorina e abbiamo sorriso e tu mi hai detto: “cosa hai fatto ai capelli!” …abbiamo scherzato, perché io sono uno così…
La varichina, che tua sorella ha usato troppa varichina.
Si esatto, però ho usato troppa varichina, ho detto.
Senti mi hai detto che eri un po' stufo di fare su e giù. Milano-Bologna, Bologna-Milano…
Io ho detto si…no! Non ho detto che ero stanco, ho detto che la mia attesa… Sono uno che fa molta fatica ad attendere le cose, perché sono molto iperattivo, e la prima volta ti ricordi? Su quei tavolini…(parole non riconoscibili)…vedi mi ricordo tutto!
Essì!
Si Tiziana sono io!
Si no, ho capito. No peraltro mi dicevi…cioè, ti sei subito lamentato che avevi aspettato troppo. Ehhh!
Si
Emm!
Ma no. Non lamentato, scherzavo ehh.
Ah beh! Bene meno male. Senti ma hai pensato un po' in questi giorni all'isola?
Certo! (ride) questa è una domanda di quelle da 5 milioni di dollari eh Tiziana io sono uno che ad ogni cosa, io ci penso, quindi non ho … quindi io Tiziana cioè…
Senti una cosa, ma lì all'università, tu sei un punto di riferimento importante, cioè tutti sanno chi è Carletto, Carlo mangia banane, io so tutto, no, mi hai raccontato tutte queste cose. E se tu…
Quello che sai è la verità.
Ascolta!
Dimmi
Ma se tu…vai via due mesi e mezzo, come fanno all'università?
Io posso essere sostituito con le guardie.
Si?
Si. Chiamiamo l'agenzia che mi sostituisce tutte le volte. Quando faccio dei viaggi. Ho parlato con il mio rettore via. Perché?
Allora è perché ti devo dire che ufficialmente che sei un naufrago dell'Isola dei famosi.
(Urla e pianti…) Chi sono?
(Parla con gli operai che lo vedono sconvolto) Tu non sai che notizia mi ha dato Tiziana.
(Ride) Non devi dirlo!
Sto parlando con i miei ragazzi qui in cantiere!
Non devi assolutamente dirlo, stai zitto!!!
Mi prendono nell'isola
Ahhh
Carlo stai zitto!(parla con operaio)
È un simpaticone, un simpaticone…bravo e simpatico …
Carlo… mi ripassi Carlo?
Si si! mo glielo passo! Glielo passo! Carlo…
(ride) Tutta l'università! Carlo!
Aspetta un attimo, aspetta un attimo che si è emozionato
Si è emozionato?
Essì
Sta piangendo?
Essì. … tieni te lo passo…
Grazie.
(voce rotta dall'emozione) Tiziana..
Eh!
Son felicissimo. (piange) e' il regalo che non poteva dare nessuno (?) (parole non identificate) …io ho fatto di tutto, ho fatto il cameriere, ho fatto di tutto tutto, (piange). Tiziana grazie. Non so se crederci.
Adesso stai un po' calmo. Carlo?
Io sono fatto così, pensa. Sono l'unico che porta l'acqua agli operai di questo posto, mi dicono che non devo parlare con gli operai, pensa che regalo mi fai. Voglio bene da una formica a un rettore. Son stato richiamato perché do troppa confidenza e voglio troppo bene a tutti.
Ecco!
Ti rendi conto? Sono in un cortile che mi sto ustionando. Adesso è passato uno che ho soprannominato Giagia!...
Ecco Carlo. Ascoltami Carlo, però devi… non devi dirlo ancora!
Tiziana non so se è vero. Spero che tu non abbia scherzato.
Ma figurati. Non si scherzano con queste cose. Non si scherza con queste cose, però Carlo, so che è difficile tenerlo segreto, tu lo hai già detto li, però non devi ancora dirla questa cosa.
No non l'ho detto qui.
No lo hai detto …
No io ho detto che venivo a Milano.
Adesso lo hai detto.
No qui lo sapevano vagamente in cantiere.
Si
Perché tutti i giorni son qua in cortile, seguo gli operai…
Si si lasciami parlare. Adesso lo hai detto. Però deve essere un segreto, finchè non sei sull'isola. Comunque cerca di tenere protetta questa notizia. Perché i giornalisti non lo devono sapere. Se esce il tuo nome sui giornali Carlo…
Si
Ti devo dire una cosa terribile. Se esce il tuo nome sui giornali prima che Tu sia partito. Noi ti dobbiamo squalificare.
Non lo dico, non lo dico Tiziana.
Eh… adesso dillo a questi operai che sono tuoi amici, che non è ancora sicurissimo, che è sicuro.
No. No lo dico che è una cosa, che sono entrato in una rosa …
Dei preferiti.
Bravo!
…principali.
Esatto.
Ho detto sempre che provavo, non ho mai detto, perché vivevano qui giorno e notte, perché anche ieri sera pensa con le lampade pur di finire in tempo… in dicembre mi ha chiesto Roberto, il prorettore se li posso seguire, perché ci deve essere un universitario qui hai capito.
Senti adesso parliamo un po' di noi. Pronto.
Tiziana
Ascoltami un attimo ma…
Io adesso non lo dico, dico che sono tra la rosa dei …
Preferiti.
Dei pretendenti
Bravo. Senti una cosa, ma quanto sei felice in questo momento?
Molto. Sono felice perché me lo ha detto una persona che ho stimato parecchio… dalle domande, dal modo…
No no… ma guarda anche Simona
Eh?
Anche Simona era molto contenta dell'incontro con te.
Veramente?
Si
Gli sono piaciuto?
Si
Io Tiziana sono proprio così nella mia vita, mi piace veramente, mi piace molto anche quello che ho scritto. L'ho so che l'ho scritto di pugno, su un foglio quadrettato, male, ma io però cerco sempre un po' l'amore da tutti, hai capito come? Sono vero.
Si
Sono veramente così nella vita, mangio veramente le banane, adesso penserò a qualcuno…son qua in mezzo al cantiere son tutto un po' così…al momento cercavo di rispondere un po' così, vago, perché sono in mezzo alla gente. Capito. Adesso mi sono allontanato però. Eh?
Mmm!
Adesso è uscita una macchina, dal cantiere, hai capito allora non so ho ceduto un po' però so rimediare.
Vedi? Bene.
L'acqua gliel'ho portata io, gli ho dato il mio Berlucchi… io sono fatto così. (saluta i passanti) Pensa che c'è un ragazzo che c'ha tanti tatuaggi…io c'ho detto allora visto che ne hai tanti tu, io ho pensato di farmi un tatuaggio, io dall'Australia avevo un libro di tatuaggi nuovo, siccome non l'ho mai aperto, perché quello mi ha detto che è pericoloso per gli aghi. Io ho un po' paura dico la verità di fare queste cose, io sono andato dal cantiere nel mio bunkerino antiatomico e gliel'ho regalato.
Che carino. Senti.
Ho ricevuto tante critiche dalle mie sorelle che sono della Bilancia…perché glielo hai regalato, perché perchè perché…
Ascolta Carlo scusami ma devo fare altre telefonate agli altri che insieme a te.
Non so cosa devo dirti, vorrei essere li.
Ok quando ci vedremo…
(parole non riconoscibili)
Noi adesso siamo in Trentino con i famosi, senti quando ci vediamo ci daremo un abbraccio.
Più tardi…
Di quelli belli belli, pieni di energia…
Scusami?
No dimmi.
Allora più tardi ti chiamerà Egon, per mettersi d'accordo. Voi partirete il 10 di settembre.

CHE SCHIFO


... ho chiamato il 113 chiedendo disperato all’operatore di aiutarci perché alcuni carabinieri ci stavano picchiando...

lunedì 15 settembre 2008

Ci vuole un intermezzo...

...per sopravvivere ad un'INTERA puntata dell'isola (e cmq forza Carlo, mitico!)
Duuuunque...vorrete tutti unirvi a me nel fare le più sentite congratulazioni e gli auguri migliori al nostro caro amico da poco convolato a nozze.
Gabriele si commuoverà nel vedere le seguenti foto:
cliccate sull'immagine!

Allora do il mio contributo anch'io...

...alla galleria degli orrori!
Su gentile segnalazione di Luke, ecco lo sguardo piu' terrorizzato dell'isola!
Ta-daaaaa'!!!


giovedì 11 settembre 2008

E io invece voglio parlare di...

...una questione che non è ancora risolta. Il sottofondo musicale di questo video, girato pochi giorni fa, mi disturba alquanto, ma in effetti è tutta la situazione che continua a fare letteralmente schifo.



Comunque, i miei complimenti all'emergente compagnia cosmetica e al lancio del primo prodotto "Umarell's"...

Puntualizziamo

Tutti a parlare di Big Bang e Buchi Neri...
E invece la notizia e' che il nostro MITICO umarell ancora una volta ha TRIONFATO!!!!
Lanceremo la nuova linea di profumi.
"Umarell's".

martedì 9 settembre 2008

Semplicemente... GENIALE!

Da leggere tutto d'un fiato, dall'inizio alla fine... entro domani! (clicca sull'immagine per ingrandire)

lunedì 8 settembre 2008

Baci pericolosi

Oggi ci diamo alla lettura...

...giornata di approfondimenti giornalistici, questa...
Per chi fosse interessato, la lotta ai clan continua: qui

WikyMiky legit

Sempre per restare in tema Buco-nero Party vi giro un nuovo articolo pervenutomi dal nostro inviato nei laboratori microscopi negli unici 2 minuti di pausa che ha avuto oggi:
WikyMiky-Articolo

venerdì 5 settembre 2008

Meglio tardi che mai...

Calma e sangue freddo.
Chi va piano va sano e va lontano.
Insomma ci sono le foto della cena dal Messicano.
Mosse.
Aspettavamo di averle tutte?
Boh...Ormai sono passati troppi lustri...
Le tiene in serbo la Meri insieme alle altre cene mancanti?
Possibile.

Puntiamo al Guiness!

Il nostro eroe ormai sta raggiungendo livelli di professionalita' spaventosi!
FerruccImbucato si e' imbucato gia' il suo primo giorno bolognese!
So che Lorenz sara' orgogliosissimo.
Vi mostro foto di quest'ultima impresa, in sequenza.
La location e' la Conferenza Internazionale sulle Tracce Nucleari nei Solidi. Piu' fuori luogo di cosi'...

Preoccupante controindicazione... pare che tutto questo impegno nel perseguire la causa l'abbia fatto diventare narcolettico (ogni riferimento alla vignetta del giorno e' puramente casuale)...
Il fenomeno e' comunque attualmente sotto studio. Faremo sapere.
Ormai tutti ne parlano! Nonostante i commenti "negativi" pubblicati su questo blog...

mercoledì 3 settembre 2008

Evvai cosi'!

Sempre per continuare sul tema La-fine-del-mondo, e cosi' mi collego pure alle tematiche della LorenzRubrica, vi segnalo la degna conclusione della presentazione di Donuts alla conferenza internazionale in atto...
A fagiuolo...

Mitico Don! Devo ammettere ammirazione personale...

Visto che in America per 2 palazzi hanno proclamato festa nazionale l'11 settembre..non credete che il nostro 10 settembre dovrebbe valere altrettanto? Se non di piu'..Insomma noi di danni ne facciamo parecchi di piu'...

martedì 2 settembre 2008

Ping pong "modificato"

Anziché pattinare, propongo il gioco del ping pong.

Ferruccio, se vuoi battere la Giulia (imbattibile), ti do l'indirizzo del rivenditore.

lunedì 1 settembre 2008


Ah! Gli "adorati" seminari!

Momenti da condividere


Oggi ho sentito Ferruccio, dopo le vacanze.
Mi ha chiesto se andiamo al palaghiaccio a pattinare.
Non so...gli parlate voi?

Maledetti...

...scienziati pazzoidi assassini!
Guardate un po' qui.